Si è conclusa con tre ore di tavola rotonda la prima edizione della Scuola estiva di Alta formazione in filosofia di Roccella dal titolo Riflessi del presente. Individuo vs. politica. Durante le tre giornate di studio, dal 29 al 31 agosto, la sala grande dell’ex Convento dei Minimi è stata sede di vero dialogo e serrato confronto. “La filosofia è pubblica e deve stare fra la gente” ha detto il prof. Giuseppe Cantarano, direttore della Scuola, indicando fin dal primo giorno il principio vitale dell’intera iniziativa.
Dalla dimensione sociale dell’esperienza alla crisi della politica contemporanea, fino alla biopolitica i punti più impegnativi su cui hanno discusso docenti, studenti e cittadini. La lezione inaugurale è stata tenuta dal prof. Mario Alcaro, direttore del dipartimento di Filosofia dell’Università della Calabria. Alcaro ha proposto un’originale lettura di Tommaso Campanella in quanto precursore in positivo del paradigma biopolitico, vista l’importanza che l’autore assegna all’esigenze biologiche di ogni essere vivente nell’organizzazione della Città del Sole.
La giornata centrale ha visto l’intervento mattutino del prof. Giuseppe Cantarano e quello pomeridiano della prof.ssa Ida Dominijanni. Il primo ha parlato dello svuotamento della politica d’oggi, che ha abbracciato la logica del fare assoluto, senza tenere conto dei propri limiti, così da produrre soltanto perdita di valori e disincanto, insomma antipolitica. Dominijanni, invece, nota penna del Manifesto, ha discusso dell’attuale situazione italiana, oppressa dalla biopolitica berlusconiana. E’ venuto fuori il significato negativo di ‘governo della vita’, che non rispetta affatto l’esperienza, bensì la deforma, sottoponendola ad un continuo bombardamento mediatico al fine di controllarne pensieri, etiche ed estetiche: “Oggi non assistiamo più al governo dei cittadini, ma all’allevamento dei viventi”.
L’atteso contributo di chiusura è stato di Pietro Barcellona. Il filosofo del diritto ha ragionato sul declino della soggettività umana, in termini di perdita dell’immaginario, azzeramento del desiderio e assenza di sana contraddizione. Su quest’ultimo punto ha rincarato dicendo: “Il capitalismo anestetizza le energie antagoniste”. Alla Scuola di Roccella hanno dato il loro apporto anche giovani laureati e dottorandi dell’Università della Calabria, per i quali sono state previste delle ‘comunicazioni’, che hanno prodotto pregevoli spunti di riflessione.