Grazie a Piero Bevilacqua, storico dell'Università La Sapienza Roma, per aver reso su Il quotidiano della Calabria di stamattina la sua testimonianza sulla quarta edizione della Scuola. Lui, partigiano del pensiero meridiano, è stato fra gli animatori, insieme con Peppe Cantarano e Alessandra Mallamo, dell'incontro di Placanica dedicato a Mario Alcaro. In più, Bevilacqua all'ex Convento dei Minimi di Roccella ha tenuto la lezione dal titolo "Il pensiero ecologico e i beni comuni".
![]() |
1 agosto 2013 |
Roccella Jonica, il vivace borgo
della costa calabrese, ancora una volta
fa parlare di sé e non certo per eventi di cronaca nera. Il luogo della
Calabria che da tanti anni, in agosto, è al centro dell'attenzione nazionale (e
non solo) per il suo Roccella Jazz Festival – giunto quest'anno alla 33^
edizione – si è nuovamente imposto alle cronache per un'altra iniziativa
culturale di grande rilievo: le lezioni della Scuola di Alta Formazione in
Filosofia “Giorgio Colli”. Arrivata alla sua IV edizione, la scuola ha
dedicato quest'anno le lezioni al tema “Del Comune”, chiamando ad animarla,
come al solito, tra i migliori studiosi nazionali del tema. Tra il 24 e il 28
luglio si sono alternati, in lezioni
frontali e in seminari, filosofi come Gianni Vattimo, dell'Università di
Torino, uno dei maggiori filosofi italiani, Giuseppe Cantarano dell'Università
della Calabria (direttore della scuola), Ida Dominijanni. Ma anche cultori di
altri discipline, come il giurista Ugo Mattei, dell'Università di Torino, uno
dei più noti teorici dei beni comuni, il sottoscritto, storico dell'Università
di Roma (La Sapienza), Bruno Amoroso, sociologo dell'Università di Roskilde, in
Danimarca. Ma il pomeriggio del 27 a Placanica la discussione ha avuto al
centro la figura di Mario Alcaro, compianto amico e docente di filosofia
all'Università della Calabria, che della Scuola era stato tra di fondatori e
primi animatori.
La Scuola ha ospitato con borse
di studio, un'ampia rappresentanza di giovani studiosi, provenienti da tutta
Italia, che per 5 giorni hanno dato vita
a una fitta e appassionata interlocuzione con i docenti di turno. Ma tra
il pubblico non mancavano ospiti esterni, cittadini di Roccella, curiosi che a
lungo hanno seguito questa insolita iniziativa che si svolgeva prevalentemente
nel centro di Roccella. Altri comuni, tuttavia, come Caulonia e Placanica,
affascinanti e ignoti borghi (anche a noi calabresi) che meriterebbero una
maggiore conoscenza e frequentazione, hanno ospitato sessioni della Scuola, che ha così assunto un
carattere itinerante. Docenti e studenti
si sono trasferiti su un ampio territorio, continuando il proprio lungo
dialogo. Su quelle cime di fronte all'azzurro dello Jonio ci sentivamo come trasferiti in
un'altra epoca, allorché la discussione
filosofica animava la vita quotidiana dei dotti, impegnati nella ricerca della
verità in una dimensione che non conosceva frette e scadenze.
L'iniziativa merita di essere
ricordata al largo pubblico di questo giornale non solo per l'elevata qualità
culturale di cui la Scuola dà ampia prova ormai da 4 anni. Ma anche perché essa è un po' un “fiore nel deserto”, una
manifestazione povera, realizzata da
pochi con ammirevole buona volontà. Essa è frutto, oltre che della
collaborazione generosa di tanti studiosi italiani chiamati a Roccella da Peppe
Cantarano, anche del lavoro volontario di alcuni giovani come Alessandra
Mallamo, Angelo Nizza e Salvatore Scali. Un gruppo di ragazzi che, per amore
del natìo loco e per passione culturale,
si impegnano per mesi al fine di dare vita a queste giornate da cui
tutti escono più arricchiti e civilmente motivati. E tengo a far notare che la
Scuola, sorretta solo dai tre comuni prima ricordati, non riceve alcun
finanziamento né dalla Regione né tanto meno dalla Provincia. Com'è noto, in
cima alle preoccupazione di questi enti ci sono di solito le chiassose sagre di
paese, le orchestrine melense e i fuochi d'artificio: vecchio folklore che per
il ceto politico merita ancora di essere sostenuto per tenere in vita la
propria sparsa e culturalmente attardata clientela.