lunedì 22 ottobre 2012

ABITARE LA DIFFERENZA: PER UN DIALOGO TRA CULTURE

Il Centro Raimon Pannikar di Arezzo ci ha gentilmente coinvolto in questa iniziativa. Si tratta di un convegno sulla filosofia interculturale che si terrà a Roccella, al Convento dei Minimi, il 25 e il 26 di ottobre.  al seguente link è possibile visionare il programma completo

http://www.raimonpanikkar.it/eventi.asp?M=9&H=4&IdE=127

CI VEDIAMO Lì!

mercoledì 8 agosto 2012

Festival e filosofie mediatiche

Tutto sommato, Fulvio Abbate ci mette in guardia dalla filosofia come oroscopo per diplomati.
Per il resto, non ci schifiamo di nulla, badiamo a salvaguardare la sostanza dei contenuti e a non essere elitari.

venerdì 3 agosto 2012

La cultura del capitale

La cultura a regime capitalista non significa che il capitale sia la condizione perfetta sotto cui produrla

Spunto per una riflessione al netto di superstizioni spiritualiste o idealiste: Cultura e capitale


lunedì 30 luglio 2012

Chiusa la terza edizione della Scuola




Angelo Nizza, Giuseppe Cantarano e Alessandra Mallamo

Cala il sipario sulla terza edizione di “Riflessi del presente”, la Scuola estiva di alta formazione in filosofia “Giorgio Colli” di Roccella Jonica. Quattro giornate fitte di relazioni e di dibattiti, organizzate dall’associazione “Scholé” del presidente Salvatore Scali e animate da nomi importanti del panorama filosofico italiano. Fra gli altri, Teresa Serra de “La Sapienza” di Roma, direttrice del Centro per la filosofia italiana, uno dei due enti con cui collabora “Scholé” che lavora in partenariato anche con l’Istituto italiano per gli studi filosofici. Poi, Corrado Ocone della Luiss, già ospite l’anno scorso, Ida Dominijanni, l’intellettuale catanzarese, celebre firma de “il Manifesto”, affezionata alla Scuola fin dal primo anno, e Anna Jellamo, roccellese di nascita e romana d’adozione, filosofa della politica all’Unical. Il salone dell’ex convento dei Minimi ha seguito con particolare interesse le sedute, registrando una buona partecipazione alla discussione sia da parte degli oltre 50 fra borsisti e corsisti, sia da parte di cittadini appassionati, richiamati dall’interesse nei confronti del pensiero che pensa l’oggi. E a proposito di contemporaneità, cruciale, ai fini di una Scuola che intende offrire uno spazio alternativo all’accademia soprattutto agli studiosi più giovani, è stato il seminario “Quando il verbo di fa merce”, che ha messo nel mirino le attuali trasformazioni del sistema di produzione, ponendo l’attenzione sul «divenire linguistico del lavoro». Dal seminario sarà tratto un volume monografico, il secondo libro collettaneo pubblicato nell’ambito di “Riflessi del presente”, dopo “Polisofia”, uscito in nei giorni scorsi per “Nuova cultura” di Roma, a cura dei due coordinatori Alessandra Mallamo e Angelo Nizza. Unico inconveniente, impossibile da mettere in conto fin dall’inizio, il problema fisico capitato a Pietro Barcellona, pensatore militante dell’Università di Catania, che è stato presente a Roccella solo in videoconferenza. Soddisfatto il direttore della Scuola, Giuseppe Cantarano, protagonista, durante l’apertura dei lavori, di fronte alla sorella, al fratello e al figlio Tony, di un commosso omaggio a Mario Alcaro, il filosofo meridiano, ex direttore del dipartimento di filosofia dell’Unical, recentemente scomparso. Le sessioni di studio hanno goduto del patrocinio del comune di Roccella e sono state frequentate pure dal sindaco, Giuseppe Certomà.

venerdì 27 luglio 2012

Pietro Barcellona si dice in tanti modi: anche in videoconferenza



La presenza si dice in tanti modi. Nell'epoca contemporanea si dice spesso in maniera virtuale.
Domani, 28 luglio 2012, Pietro Barcellona sarà a Roccella in videoconferenza. Un disturbo fisico lo terrà lontano dalla Locride sul piano della presenza "dal vivo", ma il filosofo militante mantiene fede alla promessa di tornare in riva allo Jonio collegandosi via web da casa sua.
Tema dell'incontro: La fenomenologia della crisi. A partire dal suo ultimo volume La speranza contro la paura, in cui il timore è proprio quello che scaturisce dal collasso del centro dell'Impero.
Appuntamento alle 9,30 nella salone dell'ex convento dei Minimi.

martedì 24 luglio 2012

Anche a Como parlano di noi

Fonti attendibili hanno confermato che negli ambienti del Centro italo-tedesco nei pressi della città di Como si parla della Scuola estiva di filosofia di Roccella. Sanno quando, dove e come si svolgono le sessioni. Sono quindi a conoscenza che ormai mancano meno di ventiquattr'ore al varo della terza edizione.
Il Paese è piccolo e la voce circola.

lunedì 23 luglio 2012

CENA SOLIDALE 28 LUGLIO 2012





FiloRoccella 2012, il lancio audio

Voila l'intervista audio gentilmente realizzata dall'amico Giovanni Certomà

domenica 22 luglio 2012

Il nostro primo figlio

E' nato Polisofia il primo volume che raccoglie i contributi forniti dai giovani studiosi durante le giornate di pensiero organizzate dall'associazione Scholé. Il libro è la raccolta degli interventi delle edizioni 2010 e 2011. A chi aveva perso la fiducia di vedere il prodotto stampato, diciamo che sarebbe il caso di superare la sindrome di San Tommaso e di lavorare alle cose che più piacciono. E basta.


Grazie a Giuseppe Cantarano, a Teresa Serra, a Pietro Barcellona, a Mario Alcaro, al sindaco Giuseppe Certomà, ai redattori, agli autori. Grazie a noi!

sabato 21 luglio 2012

FiloRoccella al pronti via...


COMUNICATO STAMPA NUMERO 2

Apre i battenti il prossimo 25 luglio la terza edizione della Scuola d’alta formazione in filosofia “Giorgio Colli” di Roccella Jonica - Riflessi del Presente, diretta da Giuseppe Cantarano, docente dell’Unical, e coordinata da Alessandra Mallamo e Angelo Nizza. La organizza l’associazione culturale “Scholé”, presieduta da Salvatore Scali, in collaborazione con l’Istituto italiano per gli studi filosofici e il Centro per la filosofia italiana e con il patrocinio del comune della cittadina locridea. Tre i momenti chiave del programma: le lezioni presso il salone dell’ex  convento dei Minimi, il seminario collettivo dal titolo “Quando il verbo si fa merce” che vedrà protagonisti giovani studiosi provenienti da tutta Italia, i due inviti serali alla lettura previsti presso il suggestivo set del Largo belvedere sul lungomare centro. Animeranno le sedute Teresa Serra de “La sapienza” di Roma e Anna Jellamo dell’Unical che interverranno sul tema “Democrazia”; Corrado Ocone della Luiss che parlerà di “Ideologia” e Pietro Barcellona dell’Università di Catania che darà il suo contributo sul “Presente”, a proposito degli antidoti da adottare contro la paura della crisi. Il dialogo fra neo laureati e dottorandi in discipline filosofiche, invece, metterà nel mirino le trasformazioni subite dal lavoro contemporaneo al passaggio tra fordismo e postfordismo. Cinque i relatori: oltre a Mallamo e Nizza, anche Pietro Garofalo e Alessia Tomaino da Palermo e Pietro Bianchi da Roma. Dai loro discorsi sarà tratto un volume collettaneo, finalizzato a premiare le “fatiche” delle nuove leve del pensiero italiano. In questi giorni, peraltro, è in corso di stampa presso l’editore “Nuova cultura” della capitale il libro “Polisofia”, che raccoglie i contributi forniti dai più giovani durante le prime due edizioni della Scuola. Restando nell’ambito della letteratura filosofica, la sera dell’inaugurazione, dopo l’omaggio mattutino a cura di Cantarano, sarà presentato il libro del compianto direttore del dipartimento di filosofia dell’Unical, Mario Alcaro, dal titolo Storia del pensiero filosofico in Calabria da Pitagora ai giorni nostri (Rubettino, 2012): preziosa sarà la presenza di Romeo Bufalo, amico e collega del professore scomparso poco più di mese fa. Ultimo appuntamento con i libri durante la serata del 27 con il lavoro di Barcellona: de La speranza contro la paura (Marietti, 2012) ne discuteranno, insieme con l’autore, Cantarano e Ocone. L’associazione “Scholé” ha assegnato otto borse di studio ad altrettanti laureandi, neo laureati e dottorandi in materie filosofiche. L’obiettivo degli organizzatori è di mantenere e di incrementare il numero delle borse per facilitare la partecipazione alla Scuola a un numero sempre maggiore di appassionati. Come ogni anno, le iscrizioni alle giornate possono essere sottoscritte il primo giorno presso la segreteria allestita all’ex convento dei Minimi. L’adesione a tutte e quattro le date darà diritto al materiale didattico e all’attestato di frequenza. Il programma completo dell’evento è consultabile all’indirizzo web http://filosofiaroccella.blogspot.it/.
I coordinatori della Scuola
Alessandra Mallamo
Angelo Nizza

martedì 17 luglio 2012

Filosofia e non solo, il retaggio greco è tutto


L'analisi dello studioso e germanista Claudio Magris sul Corriere.it: Non esiste l'Europa senza Grecia. Sarebbe come avere l'Italia senza la Toscana.

Nuovo Realismo?

Per prepararsi alla lezione del professor Ocone, e per essere informati sul dibattito filosofico più infuocato degli ultimi tempi ecco qui un bel link che raccoglie l'intera rassegna stampa sull'argomento
http://labont.it/rassegna-nuovo-realismo

La speranza contro la paura

Una interessante riflessione di Bruno Amoroso (Centro studi Federico Caffè) sul libro di Pietro Barcellona "La speranza contro la paura"
articolo Amoroso

Borse di studio 2012 - vincitori



Basile Adriana

Biano Ilaria

Cortesi Giacomo

Di Marte Maria Carmela

Gennaro Cosentino

Pisani Giacomo

Sirianni Danilo

Squillace Alessia

lunedì 16 luglio 2012

Meno di 10 dì al via...

Ci siamo, il 25 si comincia. Il work in progress ormai non ci dà tregua: messa a punto delle ultime faccende organizzative e logistiche, programmazione degli interventi del seminario e stampa del nostro primo volume, Polisofia, che raccoglie i contributi forniti dai ragazzi e dalle ragazze presenti a Roccella durante le prime due edizioni della Scuola.


I RAGHI Alessandra e Angelo. Federico, il più piccolo e Marco il più barbuto. Grazie  al primo  che rischia di non essere più padrone in casa sua e al secondo per il prezioso ausilio. 


C'è tanta fatica ma anche tanta eccitazione. Che ci spinge sempre oltre. Così vanno le cose.

il dolce ideale di certi momenti

un romanzo breve di Laura Zompi

domenica 15 luglio 2012

sabato 14 luglio 2012

Paolo Virno su Marx

Unical 2006, Dipartimento di filosofia


lunedì 9 luglio 2012

giovedì 5 luglio 2012

Se il Liberismo ha i giorni contati...

Una definizione di crisi che non sia superstiziosa e che non chiami in causa astratte mitologie metafisiche può dirsi in questo modo: crisi è quel vuoto originato dalla sospensione delle vecchie regole che ormai non valgono più e dalla mancanza di nuove norme capaci di sostituirsi alle prime. Insomma, si tratta di un cortocircuito delle consuete abitudini, di un'azzeramento dei dispositivi pregressi attendendo inediti sistemi volti a rilevare quelli passati. Paolo Virno, uno dei più lucidi filosofi dei giorni nostri, sintetizza la definizione di crisi con la battuta 'non più... non ancora'. Assegnando un ruolo decisivo alla paroletta 'non', intercalare di ogni umana negazione, che nell'espressione di Virno stabilisce e mette in mostra quel vuoto legale che identifica lo spazio critico.
Gradito ospite della Scuola di quest'anno, al suo ritorno a Roccella dopo aver presenziato al taglio del nastro della prima edizione, è Pietro Barcellona. Pensatore militante, intellettuale di sinistra, professore all'Università di Catania. Ragionerà sulla crisi del mondo capitalista a partire dal suo ultimo libro La speranza contro la paura. Il timore passibile di trasformazione in ansia è quello a cui gli individui contemporanei sono soggetti, nel momento in cui si accorgono che il Liberismo ha i giorni contati... 

martedì 3 luglio 2012

Linguaggio e... la democrazia?

Christian Marazzi, economista e filosofo,
indaga i mutamenti del capitale e i suoi effetti sulla politica

Rispetto agli argomenti che il 27 luglio saranno trattati da Teresa Serra (La Sapienza) e Anna Jellamo (Unical) e che ruoteranno intorno al tema "Comunicazione e democrazia", tornano alla mente alcuni passaggi di Christian Marazzi. L'economista della Supsi di Lugano, che ragiona di filosofia, ritiene indispensabile tenere conto della svolta linguistica del capitale quando si discute di democrazia oggi. In un bel saggio intitolato Il posto dei calzini, scrive: "La difficoltà di trovare, in epoca postfordista, un livello di mediazione sovraindividuale, un piano sul quale consolidare compromessi e consensi duraturi, discende dal cortocircuito tra agire strumentale e agire comunicativo" (p. 33).

La crisi della politica contemporanea, quella che fa vacillare la forma della rappresentanza dello Stato, ha un'origine non politica ma squisitamente materiale. Si radica nell'inedita riorganizzazione della sfera economica e cioè nella messa al lavoro delle doti comunicative e relazionali propriamente umane. Leggiamo ancora l'autore: "Si intuisce in che senso l'entrata in produzione della comunicazione metta in crisi, o comunque problematizzi la forma politica della democrazia ereditata dal fordismo. La sovrapposizione tra agire strumentale e agire comunicativo [...] rende infatti complesso il passaggio istituzionale dagli interessi individuali agli interessi collettivi [...] Ognuno ha tendenza a rappresentarsi da sé" (p. 32).

L'assetto del capitalismo maturo scombina le regole che sul piano della cosa pubblica sono valse fino a quando la linea di montaggio era muta e priva di rapporti di cooperazione fra antecedente e conseguente. Nel momento in cui "l'imprenditore si fa politico" si apre la "crisi della coesione sociale" perché la prassi di delegare gli interessi del singolo cittadino a una classe, a un partito, a un sindacato, non funziona più. E' un meccanismo che s'inceppa di continuo. Da qui "la proliferazione di forme di autorappresentatività politica" (p. 33).

Insomma, Marazzi mette sotto i riflettori il decisivo mutamento subito dal sistema produttivo dominante e ne mostra le conseguenze al livello della vita pubblica. Il restyling del capitale invalida le vecchie leggi, senza che ancora ne siano state trovate di nuove. In ambito politico, una sfida decisiva è: quale tipo di governo è il più adatto alla produzione che chiama in causa l’informazione, la comunicazione e i rapporti interpersonali? Quale sovrano per il 'general intellect'?

sabato 30 giugno 2012

Essere e pensiero nell'Ideologia

Marx col compagno Engels
Corrado Ocone, ospite della Scuola il 27 luglio prossimo, è reduce da una giornata di dibattito organizzata alla Luiss sul concetto di 'ideologia', a partire dall'opera omonima di Marx ed Engels, recentemente ripubblicata da Bompiani a cura di Diego Fusaro.

Ci piace ricordare un passaggio tratto da Sul concetto di storia di Walter Benjamin, in cui l'autore tedesco sintetizza così la ricetta materialistica: "La lotta di classe, che è sempre davanti agli occhi di uno storico che si è formato su Marx, è una lotta per le cose rozze e materiali, senza le quali non si danno cose fini e spirituali" (tesi numero 4). Per dirla col gergo marxiano, è l'Essere che determina il Pensiero, non viceversa. E' la conformazione materiale dei sistemi di riproduzione della vita che determina le idee, gli stili e le mode. Esiste una radice extrateorica delle teorie. Questa è la scommessa del materialismo storico contro la fossilizzazione delle ideologie.

Alcuni critici, su questo punto, pur abbracciandolo per l'inedito cambio di prospettiva che offre, mettono le mani avanti dicendo pressapoco così: va bene l'origine non teorica di una teoria, ma è opportuno mettere in conto la possibile validità universale di un pensiero dalla genesi particolare. Cioè: sì alla radice storica di un'idea, ma occhio all'eterno pronto a penetrare il tempo. Tuttavia, per certi versi questo sembra un falso problema. Che cos'è una teoria valida per sempre? Come si fa a decidere se il suo assunto sia universalmente valido?

Forse, è più ragionevole ritenere che esistono teorie che mettono nel mirino alcuni tratti invarianti e, dunque, metastorici della specie homo sapiens e che tendono all'universale solo nella misura in cui si occupano di aspetti eterni che hanno assunto forme storicamente determinate. Oggi, ciò che è nostro da illo tempore, il linguaggio in quanto facoltà specie-specifica distinta da questo o quell'atto di parola, ha preso le sembianze della forza-lavoro salariata. Bene, oggi la moda degli studi comunicativo-umanistici, se seria, non può prescindere dal ripensare alla natura (eterno) di qualcosa che si mostra nei panni della storia (temporale) e al carattere storico di ciò che è naturale.

venerdì 29 giugno 2012

PhiloSummer dal 25 al 28 luglio da 220 euro tutto incluso





Gente di mare e di pensiero,
che ne dite di 4 giorni a Roccella in occasione della Scuola estiva di filosofia?
Vitto e alloggio e atmosfera a costi super agevolati...


In camera tripla in hotel 3 stelle la spesa è di €. 220
In camera singola in hotel 3 stelle la spesa è di €. 320 

I costi sono comprensivi di pernottamento e prima colazione dalla sera del 25 alla mattina del 29 luglio e dei pasti, dal pranzo del 25 alla cena del 28 luglio, e del materiale didattico.


Info: 3409697191, filosofia.roccella@gmail.com

I prof protagonisti della terza edizione della Scuola


Pietro Barcellona, Università degli studi di Catania. Persona umile e filosofo militante. 
Ci racconterà qual è secondo lui il principio-speranza contro la crisi... 




Teresa Serra, Università di Roma La sapienza. Filosofa politica e leader del Centro per la filosofia italiana.
Discuterà della sovranità oggi, tra comunicazione e democrazia...








Corrado Ocone, Luiss. Pensatore e saggista. 
Farà il  punto sulla storia delle idee fra postmodernism e new realism...


Anna Jellamo, Università degli studi della Calabria. 
Il busto di Aristotele, autore della Retorica: la studiosa ci parlerà della figura del demagogo... 

martedì 26 giugno 2012

A un mese dalla terza edizione

Il 25 luglio apre i battenti l'edizione numero tre di questa Scuola tutta sudore e impegno e affetto di chi ci sostiene. Come al solito sarà un'atmosfera che ci piace chiamare free-pop. Antiaccademica ma non perciò approssimativa quanto al calibro della discussione e degli argomenti trattati. Non siamo per le alzate di spalla. Siamo per la filosofia liberata, per il confronto dialettico in cui si parla alla pari.

La Scuola andrà avanti fino al 28 luglio e il 26 sarà il giorno in cui terremo un seminario su un tema attuale e decisivo: l'intreccio di lavoro e linguaggio umano all'interno dei sistemi di produzione materiale del capitalismo maturo. Dai contributi forniti da studiosi in erba, tireremo fuori il nostro secondo volume. Il primo, che raccoglie gli interventi delle prime due edizioni, è in stampa. Grazie! Continuiamo a difenderci insieme!

sabato 23 giugno 2012

ORA ET LABORA

riportiamo qui di seguito il canovaccio su cui prenderà vita il seminario del 26 luglio. invitiamo tutti a contribuire, suggerire proposte, preparare interventi. l più presto pubblicheremo la dispensa relativa al tema. grazie  


Quando il verbo si fa merce


Un tempo distanti e antitetici, oggi vicini e indiscernibili: processo produttivo e agire comunicativo si intrecciano. È questo l’aspetto inedito che distingue il lavoro nell’epoca contemporanea portando a una nuova forma di produzione che trasforma quella di tipo fordista.
Il post-fordismo non sostituisce completamente il modello taylorista, tuttavia rappresenta un momento epocale dello sviluppo della produzione capitalistica in quanto è capace di mobilitare e mettere al lavoro quella gamma di competenze cognitive e relazionali prima espunta dall’attività lavorativa. Oggi, la molla del profitto non risiede più solo nella forza-lavoro muta e manuale, ma nel linguaggio, come abilità storico-naturale propriamente umana. Scrive Christian Marazzi, economista con la passione per la filosofia, in un saggio dedicato alla svolta linguistica dell’economia e intitolato Il posto dei calzini: «Decisivo è capire che alla base della trasformazione radicale del modo di produzione post-fordista si trova la sovrapposizione di produzione e comunicazione, di agire strumentale e agire comunicativo».
Il profilo del lavoratore post-fordista è quello di un generico animale linguistico e sociale, polioperativo, capace di gestire flussi di informazioni e di adattarsi a situazioni in continuo mutamento. Il profondo cambiamento che mette in atto tale modello non interessa la sfera della produzione immateriale ma il metodo produttivo dominante nelle economie avanzate che crea merci tangibili. Ciò che già Adorno e Horkeimer avevano definito “industria culturale” rappresenta un aspetto ulteriore della dialettica che il capitale intesse con la dimensione del linguaggio, questa volta in quanto produzione simbolica.

In quest’ottica, riteniamo importante analizzare i modi con cui oggi il lavoro è rappresentato, al fine di cogliere come viene compresa, considerata e scambiata la vita umana. Ribaltando quindi i termini della questione ci si chiede in che modo il linguaggio, inteso adesso come luogo di produzione storico-culturale del significato, simbolizzi l’universo del lavoro e la sua continua mutazione.
La problematica del lavoro, delle sue forme e delle sue evoluzioni, attraversa i luoghi del discorso contemporaneo secondo mappe che la riflessione filosofica tenta di ricostruire. Questa ricostruzione appare difficilissima se non si fa appello anche ad altre modalità di sguardo che accolgono come strutturale la componente immaginativo-linguistica. Ci riferiamo in particolare al cinema, alla letteratura, ai media, e in generale a tutte quelle superfici di emergenza in cui si manifesta la lotta per il controllo dell’immaginario, producendo poteri ma anche resistenze.
Discutere il problema della rappresentazione del lavoro nell’immaginario economico, sociale e culturale significa andare a toccare direttamente il nodo foucaultiano “verità/potere” alla luce della critica marxiana secondo cui la matrice dei rapporti tra gli uomini risiede nelle forme di produzione dell’economia capitalistica. Chiedersi come viene rappresentato il lavoro significa anche chiedersi come ci rappresenta il capitale, interrogandoci sugli orizzonti che vengono negati, su come ciò avviene, su quali conseguenze questo comporta. Infine, se la verità esclusa dal discorso del capitale è il peso corporeo dell’esistenza, la fatica e la concretezza, come si riposizionano la comunicazione e l’immaginazione dal momento che sono divenuti elementi costitutivi del processo produttivo? Dove si posiziona l’intellettuale, sia esso artista o filosofo, in tutto questo, e come agisce?

Alessandra Mallamo Angelo Nizza


Riferimenti bibliografici:
Barthes R., 1979, Leçon in Sade, Fourier, Loyolaseguito da Lezione, il punto sulla semiotica letteraria Torino, Einaudi, 2001.
Bazzicalupo L., 2010, Immaginazione, economia, politica, “Iride”, n. 59, anno XXIII, Il Mulino, Bologna, pp. 75-86.
Bianciardi L., 1962, La vita agra, ed. 2001, Bompiani, Milano.
Debord G., 1967, La società dello spettacolo, Milano, Baldini&Castoldi, 2001
Ejzenštein S., 1927, Come portare sullo schermo il Capitale di Marx, in Ejzenštein, FEKS,
Vertov, Teoria del cinema rivoluzionario. Gli anni Venti in URSS, a cura di Paolo Bertetto,
Milano, Feltrinelli, 1975
Horkheimer M. - Adorno T. W., 1947, “L’industria culturale” in Dialettica dell’Illuminismo, Einaudi, Torino 1966; pp. 168–177.
Marx K., 1857-1858, Lineamenti fondamentali della critica dell’economia politica, trad. it. 1968-1970, Firenze, La Nuova Italia Editrice, pp. 387-403.
Marx K., 1867, Il Capitale. Critica dell’economia politica. Libro primo, a cura di Delio Cantimori,
Roma, Editori Riuniti, 1964
Marazzi. C, 1994, Il posto dei calzini. La svolta linguistica dell’economia e i suoi effetti sulla politica, ed. 1999, Bollati Boringhieri, Torino.
Marazzi. C, 2001, Capitale & linguaggio. Dalla new economy all’economia di guerra, ed. 2002, Derive Approdi, Roma.
Nancy J. L., 1995, La comunità inoperosa, Napoli, Cronopio.
Ranciére J., 2006, La favola cinematografica, Edizioni di Cineforum, Torre Boldone.
Virno P., 1986, Convenzione e materialismo. L’unicità senza aurea, ed. 2011, DeriveApprodi, Roma.
Virno P., 2001, General intellect, in Zanini A., Fadini U. (a cura di), Lessico postfordista, Feltrinelli, Milano, pp. 146-152.
Virno P., 2001, Lavoro e linguaggio, in Zanini A., Fadini U. (a cura di), Lessico postfordista, Feltrinelli, Milano, pp. 181-185.
Virno P., 2002, Grammatica della moltitudine, DeriveApprodi, Roma.
Zarifian P., 1996, Travaille et communication, Puf, Parigi.

mercoledì 20 giugno 2012

bando borse di studio 2012! (scade il 15 luglio)

Bando Iscrizione e Borse Di Studio 2012 Scuola di Filosofia Roccella

questo è il link diretto: http://www.scribd.com/doc/97600022/Bando-Iscrizione-e-Borse-Di-Studio-2012-Scuola-di-Filosofia-Roccella

giovedì 14 giugno 2012

Uomo e filosofo

Ecco il link del profilo tracciato da Guido Liguori

Mario Alcaro nel ricordo del dipartimento di filosofia dell'Unical

martedì 12 giugno 2012

Segnatevi queste date: 25-28 luglio 2012, a Roccella Ionica, scuola di filosofia...

lunedì 11 giugno 2012

La morte l'abbiamo sconfitta nascendo (mario alcaro)

"Non si può vincere la morte non morendo, mentre si può vivere la propria vita nell'allegra consapevolezza che la morte l'abbiamo sconfitta nascendo. Politica in allegria per noi significa azione volta al potenziamento della vita o all'alleggerimento della vita dall'ipoteca della morte. Perciò per noi la politica è soprattutto socializzazione, riscoperta e reinvenzione delle forme di vivere assieme, riappropriazione critica dei valori e delle tradizioni, ossia delle strategie mediante cui le popolazioni hanno affermato e difeso la loro vita collettiva, il loro modo d'essere nel mondo" (Mario Alcaro)

sabato 9 giugno 2012

Scuola estiva 2012, terza edizione






Siamo in pieno work in progress. Anzi, in piena corsa a ostacoli ma ce la faremo. Vi preannunciamo le possibili date: dal 25 al 28 luglio. Tanti gli ospiti celebri e soprattutto spazio a noi meno noti di altri. La vera scommessa di quest'anno è un seminario su "Lavoro e linguaggio", alla luce della riorganizzazione post-fordista dei modelli di produzione e degli argomenti logico-linguistici che la storia del pensiero ha tenuto sempre in gran conto da Aristotele a Wittgenstein. A breve le info di servizio sul programma e sulle borse di studio. Restiamo ancora insieme!

lunedì 2 aprile 2012

Tesi su Feuerbach

Karl Marx (1845)

I


Il difetto principale di ogni materialismo fino ad oggi, compreso quello di Feuerbach, è che l'oggetto, il reale, il sensibile è concepito solo sotto la forma di oggetto o di intuizione; ma non come attività umana sensibile, come attività pratica, non soggettivamente. E' accaduto quindi che il lato attivo è stato sviluppato dall'idealismo in contrasto col materialismo, ma solo in modo astratto, poiché naturalmente l'idealismo ignora l'attività reale, sensibile come tale. Feuerbach vuole oggetti sensibili realmente distinti dagli oggetti del pensiero; ma egli non concepisce l'attività umana stessa come attività oggettiva. Perciò nell'Essenza del cristianesimo egli considera come schiettamente umano solo il modo di procedere teorico, mentre la pratica è concepita e fissata da lui soltanto nella sua raffigurazione sordidamente giudaica. Pertanto egli non concepisce l'importanza dell'attività "rivoluzionaria", dell'attività pratico-critica.


II


La questione se al pensiero umano appartenga una verità oggettiva non è una questione teorica, ma pratica. E' nell'attività pratica che l'uomo deve dimostrare la verità, cioè la realtà e il potere, il carattere terreno del suo pensiero. La disputa sulla realtà o non-realtà di un pensiero che si isoli dalla pratica è una questione puramente scolastica.


III


La dottrina materialistica che gli uomini sono prodotti dell'ambiente e dell'educazione, e che pertanto uomini mutati sono prodotti di un altro ambiente e di una mutata educazione, dimentica che sono proprio gli uomini che modificano l'ambiente e che l'educatore stesso deve essere educato. Essa perciò giunge necessariamente a scindere la società in due parti, una delle quali sta al di sopra della società (per esempio in Roberto Owen). La coincidenza nel variare dell'ambiente e dell'attività umana può solo essere concepita e compresa razionalmente come pratica rivoluzionaria.


IV


Feuerbach prende le mosse dal fatto che la religione rende l'uomo estraneo a se stesso e sdoppia il mondo in un mondo religioso immaginario, e in un mondo reale. Il suo lavoro consiste nel dissolvere il mondo religioso nella sua base mondana. Egli non si accorge che, compiuto questo lavoro, la cosa principale rimane ancora da fare. Il fatto stesso che la base mondana si distacca da se stessa e si stabilisce nelle nuvole come regno indipendente non si può spiegare se non colla dissociazione interna e colla contraddizione di questa base mondana con se stessa. Questa deve pertanto essere compresa prima di tutto nella sua contraddizione e poi, attraverso la rimozione della contraddizione, rivoluzionata praticamente. Così, per esempio, dopo che si è scoperto che la famiglia terrena è il segreto della sacra famiglia, è la prima che deve essere criticata teoricamente e sovvertita nella pratica.


V


Feurbach, non contento del pensiero astratto, fa appello all'intuizione sensibile; ma egli non concepisce il sensibile come attività pratica, come attività sensibile umana.


VI


Feuerbach risolve l'essere religioso nell'essere umano. Ma l'essere umano non è un'astrazione immanente all'individuo singolo. Nella sua realtà, esso è l'insieme dei rapporti sociali. Feuerbach, che non s'addentra nella critica di questo essere reale, è perciò costretto: a fare astrazione dal corso della storia, a fissare il sentimento religioso per sé e a presupporre un individuo umano astratto, isolato; per lui perciò l'essere umano può essere concepito solo come "specie", come generalità interna, muta, che unisce in modo puramente naturale la molteplicità degli individui.

VII


Perciò Feuerbach non vede che il "sentimento religioso" è anch'esso un prodotto sociale e che l'individuo astratto, che egli analizza, in realtà appartiene a una determinata forma sociale.


VIII


La vita sociale è essenzialmente pratica. Tutti i misteri che sviano la teoria verso il misticismo trovano la loro soluzione razionale nella attività pratica umana e nella comprensione di questa attività pratica.


IX


L'altezza massima a cui può arrivare il materialismo intuitivo, cioè il materialismo che non concepisce il mondo sensibile come attività pratica, è l'intuizione dei singoli individui nella "società borghese".


X


Il punto di vista del vecchio materialismo è la società "borghese"; il punto di vista del nuovo materialismo è la società umana, o l'umanità socializzata.


XI


I filosofi hanno solo interpretato il mondo in modi diversi; si tratta però di mutarlo.


Questo testo tanto breve quanto denso fu scritto da Marx nel marzo del 1845. Rimase tuttavia a lungo inedito finchè non fu pubblicato nella Neue Zeit (1886) da Engels che lo riprodusse in appendice al suo Ludwig Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca (1888). Si è usata qui la traduzione italiana di Palmiro Togliatti, in appendice al vol. Ludwig Feuerbach e il punto di approdo della filosofia classica tedesca, Roma, Editori Riuniti, 1950, pp. 77-80.



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SCUOLA di FILOSOFIA 2013
ROCCELLA JONICA 24 al 28 luglio
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