Visualizzazione post con etichetta storia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta storia. Mostra tutti i post

martedì 19 febbraio 2013

Il postmoderno nel "Gergo" di Pisani


«Non intendiamo formulare una critica di tipo moralistico alla società postmoderna, né tantomeno proporre un modello risolutivo, che conduca l’umanità verso una nuova verità e una definitiva giustizia». Il merito del contributo di Giacomo Pisani sta, infatti, in una fenomenologia dell’epoca postfordista, restituita al lettore con parole riconducibili al lessico heideggeriano.
Il mondo a capitalismo avanzato, quello tipico delle città metropolitane, è popolato da soggettività sradicate, inautentiche, «non genuine» (dall’aggettivo tedesco ‘echt’), donne e uomini dediti alla chiacchiera, alla curiosità, imbrigliati negli equivoci della vita quotidiana. Sono queste le voci chiave de Il gergo della postmodernità (Unicolpi 2012, con prefazione di Augusto Illuminati) secondo il ventenne studioso di Bari, gradito ospite della nostra Scuola durante gli ultimi due anni.

giovedì 5 luglio 2012

Se il Liberismo ha i giorni contati...

Una definizione di crisi che non sia superstiziosa e che non chiami in causa astratte mitologie metafisiche può dirsi in questo modo: crisi è quel vuoto originato dalla sospensione delle vecchie regole che ormai non valgono più e dalla mancanza di nuove norme capaci di sostituirsi alle prime. Insomma, si tratta di un cortocircuito delle consuete abitudini, di un'azzeramento dei dispositivi pregressi attendendo inediti sistemi volti a rilevare quelli passati. Paolo Virno, uno dei più lucidi filosofi dei giorni nostri, sintetizza la definizione di crisi con la battuta 'non più... non ancora'. Assegnando un ruolo decisivo alla paroletta 'non', intercalare di ogni umana negazione, che nell'espressione di Virno stabilisce e mette in mostra quel vuoto legale che identifica lo spazio critico.
Gradito ospite della Scuola di quest'anno, al suo ritorno a Roccella dopo aver presenziato al taglio del nastro della prima edizione, è Pietro Barcellona. Pensatore militante, intellettuale di sinistra, professore all'Università di Catania. Ragionerà sulla crisi del mondo capitalista a partire dal suo ultimo libro La speranza contro la paura. Il timore passibile di trasformazione in ansia è quello a cui gli individui contemporanei sono soggetti, nel momento in cui si accorgono che il Liberismo ha i giorni contati... 

sabato 30 giugno 2012

Essere e pensiero nell'Ideologia

Marx col compagno Engels
Corrado Ocone, ospite della Scuola il 27 luglio prossimo, è reduce da una giornata di dibattito organizzata alla Luiss sul concetto di 'ideologia', a partire dall'opera omonima di Marx ed Engels, recentemente ripubblicata da Bompiani a cura di Diego Fusaro.

Ci piace ricordare un passaggio tratto da Sul concetto di storia di Walter Benjamin, in cui l'autore tedesco sintetizza così la ricetta materialistica: "La lotta di classe, che è sempre davanti agli occhi di uno storico che si è formato su Marx, è una lotta per le cose rozze e materiali, senza le quali non si danno cose fini e spirituali" (tesi numero 4). Per dirla col gergo marxiano, è l'Essere che determina il Pensiero, non viceversa. E' la conformazione materiale dei sistemi di riproduzione della vita che determina le idee, gli stili e le mode. Esiste una radice extrateorica delle teorie. Questa è la scommessa del materialismo storico contro la fossilizzazione delle ideologie.

Alcuni critici, su questo punto, pur abbracciandolo per l'inedito cambio di prospettiva che offre, mettono le mani avanti dicendo pressapoco così: va bene l'origine non teorica di una teoria, ma è opportuno mettere in conto la possibile validità universale di un pensiero dalla genesi particolare. Cioè: sì alla radice storica di un'idea, ma occhio all'eterno pronto a penetrare il tempo. Tuttavia, per certi versi questo sembra un falso problema. Che cos'è una teoria valida per sempre? Come si fa a decidere se il suo assunto sia universalmente valido?

Forse, è più ragionevole ritenere che esistono teorie che mettono nel mirino alcuni tratti invarianti e, dunque, metastorici della specie homo sapiens e che tendono all'universale solo nella misura in cui si occupano di aspetti eterni che hanno assunto forme storicamente determinate. Oggi, ciò che è nostro da illo tempore, il linguaggio in quanto facoltà specie-specifica distinta da questo o quell'atto di parola, ha preso le sembianze della forza-lavoro salariata. Bene, oggi la moda degli studi comunicativo-umanistici, se seria, non può prescindere dal ripensare alla natura (eterno) di qualcosa che si mostra nei panni della storia (temporale) e al carattere storico di ciò che è naturale.

Text Widget

clicca qui per saperne di più GiA
Powered by Blogger.

Popular Posts

Labels

About

Labels

Blogger templates

Blogger news

Cerca nel blog

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *

Blogger templates

SCUOLA di FILOSOFIA 2013
ROCCELLA JONICA 24 al 28 luglio
Qui trovi il programma completo
Qui ti puoi iscrivere online

Post più popolari

click me to reveal the contact form

Get in touch with us:

Abbiamo un nuovo sito!

www.filosofiaroccella.it

 photo d96dbb68-0d19-4c2b-8619-f40ef4a22414_zps0e3eb0df.png