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giovedì 21 marzo 2013

Lavoro-non-lavoro, una storia infinita


Un vecchio criterio del materialismo storico afferma che l’animale umano, poiché non gli è dato di corrispondere con un ambiente univoco una volta per tutte, oltre a vivere è chiamato a riprodurre la vita. I tipi umani sono tali, cioè, da sposarsi, andare al bar e tesserarsi per un partito politico ma solo a patto di attrezzarsi per la sopravvivenza che non gli è affatto garantita fin da subito e per sempre. Da meno di un paio di secoli il lavoro salariato è la maniera in cui siamo soliti mantenerci. Nell’epoca del capitale, produrre le condizioni di possibilità della vita significa lavorare in cambio di denaro utile all’acquisto di beni e servizi. Questo è il raccontino del moderno, ridotto perfino alla banalità. Oggi, tuttavia, le cose non stanno più così. Il post-moderno, o se volete lo spirito post-fordista, si dà a vedere secondo la geometria tipica di un circolo vizioso all’indietro. Di un regresso all’infinito.

giovedì 28 febbraio 2013

I beni comuni e il flop della sinistra


«E il fallimento della sinistra tradizionale si spiega con l’incapacità di identificare la sinistra di oggi con i movimenti dei beni comuni». Lo scrive Carlo Freccero su il Manifesto del giorno dopo le elezioni. Nel pezzo l’autore «sogna» l’alleanza Pd-Sel-M5S e, soprattutto, individua il dato saliente che qualifica i grillini e cioè quello di dare forma alla moltitudine, che di per sé è informe, ma che rappresenta la vera novità della sfera pubblica contemporanea (mi son lasciato trascinare dalla riflessione in un post che ribloggo qui).

sabato 14 luglio 2012

Paolo Virno su Marx

Unical 2006, Dipartimento di filosofia


giovedì 5 luglio 2012

Se il Liberismo ha i giorni contati...

Una definizione di crisi che non sia superstiziosa e che non chiami in causa astratte mitologie metafisiche può dirsi in questo modo: crisi è quel vuoto originato dalla sospensione delle vecchie regole che ormai non valgono più e dalla mancanza di nuove norme capaci di sostituirsi alle prime. Insomma, si tratta di un cortocircuito delle consuete abitudini, di un'azzeramento dei dispositivi pregressi attendendo inediti sistemi volti a rilevare quelli passati. Paolo Virno, uno dei più lucidi filosofi dei giorni nostri, sintetizza la definizione di crisi con la battuta 'non più... non ancora'. Assegnando un ruolo decisivo alla paroletta 'non', intercalare di ogni umana negazione, che nell'espressione di Virno stabilisce e mette in mostra quel vuoto legale che identifica lo spazio critico.
Gradito ospite della Scuola di quest'anno, al suo ritorno a Roccella dopo aver presenziato al taglio del nastro della prima edizione, è Pietro Barcellona. Pensatore militante, intellettuale di sinistra, professore all'Università di Catania. Ragionerà sulla crisi del mondo capitalista a partire dal suo ultimo libro La speranza contro la paura. Il timore passibile di trasformazione in ansia è quello a cui gli individui contemporanei sono soggetti, nel momento in cui si accorgono che il Liberismo ha i giorni contati... 

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