Quando la morte arriva ti coglie sempre di sorpresa e rimani interdetto. Pietro Barcellona, filosofo del diritto e docente emerito dell'Università di Catania, ci ha lasciato una settimana fa, il sei settembre scorso. Desideriamo ricordarlo avendo ancora vivi davanti agli occhi i momenti in cui è stato insieme a noi.
Sono state due occasioni preziose, di raro pensiero. Il professore ci ha fornito un esempio di riflessione autentica, che a partire dalle larghe categorie della speculazione filosofica stringe sulla realtà, mordendola, analizzandola nel concreto dei fatti e delle cose.
Pietro Barcellona ha assistito alla nascita della Scuola nel 2010 e in quel luglio ci ha raccontato della soggettività umana, della sua ascesa e del suo declino nell'epoca contemporanea.
Due anni più tardi è tornato a Roccella per tracciare la fenomenologia della crisi. Quella volta, però, si è fatto vedere in video, via Skype, dalla sua casa di montagna, perché il caldo dello Jonio non gli ha permesso di essere fisicamente presente. Ma non ha voluto mancare all'appuntamento, perché gli amici trovano comunque una soluzione.
Pietro Barcellona ci ha regalato sorrisi e profondità d'analisi. Un sapere affettivo come lui stesso amava definirlo, il cui motivo di fondo mette a fuoco la cooperazione amorevole come condizione della verità.