Un vecchio criterio del
materialismo storico afferma che l’animale umano, poiché non gli è dato di
corrispondere con un ambiente univoco una volta per tutte, oltre a vivere è
chiamato a riprodurre la vita. I tipi umani sono tali, cioè, da sposarsi,
andare al bar e tesserarsi per un partito politico ma solo a patto di
attrezzarsi per la sopravvivenza che non gli è affatto garantita fin da subito
e per sempre. Da meno di un paio di secoli il lavoro salariato è la maniera in
cui siamo soliti mantenerci. Nell’epoca del capitale, produrre le condizioni di
possibilità della vita significa lavorare in cambio di denaro utile all’acquisto
di beni e servizi. Questo è il raccontino del moderno, ridotto perfino alla
banalità. Oggi, tuttavia, le cose non stanno più così. Il post-moderno, o se
volete lo spirito post-fordista, si dà a vedere secondo la geometria tipica di
un circolo vizioso all’indietro. Di un regresso all’infinito.