#filoroccella 2013: dal 24 al 28 luglio
con gli interventi di Gianni Vattimo, Ugo Mattei, Ida Dominijanni,
Piero Bevilacqua e Bruno Amoroso e il saluto di Raffele Perrelli
e con il direttore della Scuola Giuseppe Cantarano
Piero Bevilacqua e Bruno Amoroso e il saluto di Raffele Perrelli
Quest'anno ci proponiamo di discutere il concetto di comune. L'argomento, amplissimo e quanto mai attuale, attraversa l’intera storia del pensiero filosofico arrivando fino ai giorni nostri, epoca in cui si avverte l'esigenza di recuperare le radici teoriche e pratiche della questione alla luce delle correnti trasformazioni storiche, dunque, socio-economiche e politiche. Che cos’è che oggi ci accomuna? Come sono cambiati i tratti comuni al variare delle condizioni materiali di produzione e riproduzione della vita quotidiana? L’obiettivo è quello di leggere il presente assumendo come filtro una parola densissima di significati, che rifugge l’egoismo opportunistico della postmodernità per riabilitare quegli aspetti distintivi del 'cum' di cui il singolo ‘io’ è solamente un effetto, una conseguenza, non la causa.
In gioco entrano i discorsi sui beni comuni, che interessano larga parte del dibattito contemporaneo, o quelli sul concetto di comunità, affrontato secondo le categorie della politica, e della biopolitica, del diritto e della filosofia del linguaggio. Ancora, il tema dei saperi, della loro condivisione e del loro impiego, che sarà sul tavolo del seminario dedicato agli studiosi più giovani per cui i lavori abbiamo redatto un call for speech
Il concetto di comune rappresenta, crediamo, uno spazio di resistenza. Il luogo in cui interrogarci, quello da cui parlare, per capire se è possibile strutturare diversamente i rapporti di forza. Queste, dunque, le linee generali della discussione che la Scuola intende proporre. È chiaro che il tema è gravido di spunti e che, quindi, va calibrato. Stando alla peculiarità della Scuola stessa, puntiamo a un dibattito di natura filosofico-politica tenendo alta l’attenzione sull’oggi e sul mondo che adesso ci circonda.