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Il pensatore di Rodin |
Mentre la città di Bologna vota
al referendum consultivo sul milione di euro che il Comune ha in programma di
elargire ogni anno alle scuole materne paritarie, pronunciandosi dunque sul “no”
ai fondi pubblici all’istruzione privata (opzione A) oppure sul “sì” al
sussidio (opzione B), è opportuno fare i conti col merito della questione. Col
dato logico dell’intera faccenda che resta al di qua e al di la degli aspetti
politici ed economici che pure interessano l’opinione pubblica: vedi la
spaccatura interna alla coalizione di maggioranza Pd-Sel in consiglio comunale
oppure l’ingombrante presenza di 25 istituzioni cattoliche su 27 nell’ambito
della gestione delle scuole private. Ma, anche al netto dell’articolo 33 della
Costituzione, andiamo al succo della vicenda. Qui ci si chiede di chi sia il
sapere, in questo caso quello scolastico, ma il quesito è valido più in
generale, dall’università alle conoscenze intellettuali dei gruppi informali o
dei singoli, e se c’è qualcuno, un’istituzione, un ente oppure una persona
fisica o giuridica, cui assegnare la proprietà di questo sapere.